venerdì 20 novembre 2009

DELIBERE CONSILIARI VIZIATE

La delibera del C.d.A. presa in mancanza di convocazione, senza le prescritte maggioranze e falsamente verbalizzata non è inesistente, ma invalida, se vi è comunque una parvenza di delibera (cioè di formale, esteriore, apparente provenienza della delibera dal Consiglio di amministrazione).

venerdì 13 novembre 2009

SUL REGOLAMENTO DI CONDOMINIO

L'art.1138 del Codice Civile stabilisce che negli edifici con più di dieci condomini deve essere formato un regolamento che contenga le norme per disciplinare l'uso delle cose comuni e la ripartizione delle spese secondo i diritti e gli obblighi spettanti per ciascun condomino, nonché le norme per la tutela del decoro dell'edificio e quelle relative all'amministrazione.
Anche ai complessi condominiali formati da meno di dieci unità è naturalmente riconosciuta la possibilità di dotarsi di un regolamento condominiale, essendo comunque lasciata ampia facoltà ai partecipanti di stabilire le regole destinate a disciplinare il loro vivere in condominio.
Quando il regolamento è predisposto dall'unico originario proprietario dell'intero edificio o dal costruttore esso ha NATURA CONTRATTUALE e deve essere specificatamente richiamato nei singoli atti di acquisto delle unità immobiliari.
Anche se non materialmente inserito nel testo del contratto di compravendita, esso diviene comunque parte integrante del medesimo purché venga espressamente richiamato e approvato (Cassazione 16 febbraio 2005, n.3104).
E’ bene evidenziare che, una volta riportato nel primo atto di compravendita, per tutti quelli successivi non è sufficiente un generico richiamo, ma occorre che vengano specificati con precisione gli estremi del primo rogito al quale è stato allegato, gli estremi della registrazione e trascrizione dell’atto ed il nominativo del notaio rogante (Cassazione 25 ottobre 2001, n.13164).
Il regolamento NON E’ CONTRATTUALE, qualora venga approvato con delibera assembleare, successivamente alla costituzione del condominio.

In materia di locazioni

Una recente sentenza della Corte di Cassazione e, precisamente, sez. III, 19 giugno 2009, n.14343, ha dichiarato nulla, nei contratti di locazione ad uso abitativo, la clausola che vieta l'ospitalità.
E' nulla, infatti, la clausola di un contratto di locazione che sotto comminatoria della risoluzione di diritto del contratto stesso, vieti di ospitare temporaneamente persone estranee al nucleo familiare anagrafico del conduttore, quale risulta essere indicato all'atto della stipula del contratto, poiché in contrasto con l'adempimento dei doveri di solidarietà costituzionalmente previsti dagli art. 2,29 e 30.

martedì 10 novembre 2009

ATTESTAZIONI SOA E SOCIETA' ESTERE

Riallacciandomi all'argomento di ieri ho verificato se, in qualche modo, vi sia la possibilità che una società estera ottenga l'attestazione SOA.
E vi è.
La società estera dovrà aprire in Italia una "Stabile Organizzazione", regolarmente iscritta alla Camera di Commercio Italiana, avente almneno un dipendente ed un legale rappresentante.
La stabile organizzazione potrà così essere attestata SOA anche se i requisiti richiesti di ordine generale e di ordine speciale necessari per l'attestazione siano posseduti dalla sola Società "madre" estera.

lunedì 9 novembre 2009

ATTESTAZIONI SOA E SOCIETA' ESTERE

In questi giorni ho affrontato il problema relativo alla possibilità che una società estera facente parte della Comunità Europea possa ottenere l’attestazione da parte di una SOA. Purtroppo ciò non è possibile in quanto, tra i REQUISITI DI ORDINE GENERALE richiesti per ottenere la suddetta attestazione vi è, proprio, la cittadinanza italiana.
Infatti le Società che possono ottenere l'attestazione da parte di una Società Organismo di Attestazione devono dimostrare i requisiti di cui all'art. 17, comma 1 del D.P.R. 34/2000 e precisamente (vi elenco solo i primi 3):
1. Autocertificazioni attestanti la cittadinanza italiana o certificati di cittadinanza italiana;
2. Certificato di iscrizione alla Camera di Commercio
3. Certificati del Casellario Giudiziale relativi al titolare, al legale rappresentante, all'amministratore, ai soci e al direttore tecnico;

Per questo motivo una società non avente cittadinanza italiana non può ottenere la certificazione SOA.

mercoledì 4 novembre 2009

SENECA

Nec invideamus altius stantibus: quae excelsa videntur, praerupta sunt.
(Seneca, De tranquill. animi, 10,5)
Vale a dire:
NON INVIDIAMO COLORO CHE STANNO MAGGIORMENTE IN ALTO: POICHE' LE COSE CHE CI PAIONO PIU' ELEVATE, PIU' FACILMENTE POSSONO CADERE IN BASSO.

Massima recuperata da testo presso lo studio dell'amico nonchè avvocato Maurizio Maffi